Moregge - frazione del Comune di Mandello del Lario

Municipio

Latitudine: 45° 54' N
Longitudine: 9 ° 20' E
Altitudine: 204 m s.l.m.
Abitanti: 3.250 circa

Ufficio informazioni turistiche

Moregge è posizionata sulla strada statale tra Lecco e Mandello del Lario, Abbadia deve il suo nome alla presenza di un'abbazia benedettina fondata nel IX secolo poi soppressa e di cui oggi non rimangono tracce significative. Le prime presenze umane nel territorio del comune risalgono all'età del ferro, non mancano poi reperti di insediamenti di epoca gallica e romana: due tombe in cotto alla cappuccina, un canaletto e un’aretta dedicata ad Ercole, ritrovati nel territorio ci riportano al periodo gallico-romano.

Comune di Abbadia Lariana - via Nazionale, 120 - tel. 0341.731241 - fax 0341.700388 Benvenuti nel sezione “tutto su Abbadia” del sito comune di Abbadia Lariana, rinomata località climatica sita sulla sponda orientale del lago di Como (ramo di Lecco), ideale per piacevoli gite e riposanti soggiorni.
Caratterizzata da una duplice connotazione geografica che la vuole paese di lago, grazie alla sua pregevole e suggestiva estensione sul bacino lariano, e località di montagna, per la consistente propaggine territoriale che si arrampica fino ai Piani Resinelli a quota 1278 s.l.m. culminante con il rifugio Porta a quasi 1400 metri.
Adagiata sul promontorio formato dal delta del torrente Zerbo e sovrastato dal tappeto smeraldino del Piani dei Resinelli, su cui troneggiano le pareti rocciose della Grigna Meridionale, Abbadia Lariana è formata da caratteristiche frazioni, contrade e località: Abbadia, Chiesa Rotta, San Rocco, Borbino, Onedo, Molini, Robianico, Castello, Novegolo, Linzanico, Crebbio, Lombrino, Zana,Tiolo e a quota 1278 s.l.m. il Piani dei Resinelli.
Il primo impatto è coi Torrioni di Rialba, sopra l’ex centrale elettrica della ditta Moto Guzzi, poi ecco comparire la Torraccia, baluardo comunale del XII secolo. Dopo qualche centinaio di metri, uscendo dalla galleria dello svincolo, intravediamo l'abside della chiesa di san Martino, di cui si ha già notizia nel "Liber notitiae Sanctorum Mediolani" del XII secolo, dove leggiamo: "In plebe Mandello in abbatia sancti Vincentii ecclesi a sancti Martini"; il parroco Grisoni la descrive così: "Alla fine del secolo passato aveva una sola navata di mediocre grandezza, un altare in cotto con gradino in legno intagliato e con una tela per quadro, rappresentante San Martino in paludamento pontificale". Nel 1973 la Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici ne rifiuta la domanda di demolizione (era stata sconsacrata nel 1941), ed anzi impone il restauro. Quattro anni più tardi verrà donata al Comune che provvederà a rifarne il tetto. A lato molto tempo fa sorgeva la Cattaverna, luogo di ristoro.

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